Addio a Bruno Boschin

Deserto. Tunisia
Tunisia, 2007

L’ultima volta che sono passato a salutarlo, una decina di giorni fa, non c’era. Avevo poco tempo e non l’ho aspettato. Tanto ripasso, ho pensato.
Bruno Boschin, fondatore della storica Libreria del viaggiatore, è morto la scorsa notte. Giovanissimo e con tante idee ancora da realizzare.

A Roma, a due passi da Campo de’ Fiori, c’è la libreria perfetta: pochi metri quadrati, una selva di libri, mappe e storie del mondo. E fino a ieri c’era il libraio perfetto. Grazie a lui mi sono legato a questa città prima ancora di venirci a vivere. Ogni volta che devo scrivere una guida o un articolo su qualche paese, faccio un salto in via del Pellegrino 78. Questo posto è una miniera di informazioni e ispirazioni, e soprattutto di sguardi.
«Per te ci vuole questo» diceva Bruno con la sua calma serafica, e mi metteva in mano un romanzo o una raccolta di racconti. «Poi dimmi cosa ne pensi».

Ci intrattenevamo in lunghe chiacchierate. Mi domandava dei miei progetti e mi raccontava i suoi, di viaggiatore stanziale. Parlavamo di scrittura e di lettura, di titoli, di copertine, e di prezzi e di mercato editoriale, del suo sito web in costruzione; facevamo conti e bilanci e previsioni, ci guardavamo intorno, vaneggiavamo di eventi e serate.
Bruno aveva occhi liquidi, e un sorriso incoraggiante a cui devo molto.
Ricordo quando mi invitò a presentare un mio libro nel minuscolo cortile della libreria. Era una delle mie prime presentazioni: venne molta gente e mi emozionai. A un certo punto arrivò Stefano Malatesta; estrasse un cartoccio sgualcito da una tasca della giacca: conteneva del formaggio, pestilenziale e buonissimo, un tocco di pane, un coltello a serramanico. Aprimmo una bottiglia di vino e rimanemmo a parlare di luoghi, di partenze e di ritorni.

Sensibile e colto, Bruno ha creato un punto di riferimento per ogni viaggiatore: la sua libreria è un crocevia di sogni, un emporio di idee avventurose, come amava dire. Da questa fucina è nato anche il «Festival della letteratura di viaggio», che si tiene ogni anno a Villa Celimontana.

Bruno Boschin se n’è andato. A noi, lettori e viaggiatori che lo abbiamo conosciuto, non resta la consolazione che sia partito per un viaggio: è scomparso, e lascia un grande vuoto. Pieno di libri e di storie.

Grazie Bruno.
Natalino.

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